Scattare una fotografia è come ricevere un dono: intervista con il fotografo Edmond Kaçeli
Edmond Kaçeli: “Credo che la luce non si ripete due volte nello stesso modo. Per questo ho tanta passione di fotografare”
“Credo che la luce non si ripete due volte nello stesso modo. Per questo ho tanto passione di fotografare” …
… sono le parole del fotografo albanese Edmond Kaçeli, che lo troviamo in questi giorni come protagonista di una mostra fotografica “Quello che vedo” in un bellissimo paese con una vista a mozza fiato nelle Langhe.
Il paese si chiama Albaretto della Torre e come la tradizione vuole, ogni estate, in questo periodo si allestiscono mostre fotografiche, incontri con gli scrittori e si organizzano manifestazioni musicali chiamato “Alta Langa Rock”.
Quest’anno, la mostra fotografica curata dal Claudio Lorenzoni (Associazione Culturale Il Purgatorio Somano di CN), gli è toccato ad un fotografo albanese che vive nelle Langhe da circa 14 anni.
La mostra ha trovato luogo non in un comune posto come siamo abituati a vederli, ma all’interno della Torre Civica che si trova in centro del Paese dal 07.7.2018 al 09,07.2018.
È stato realizzato in collaborazione con il Comune e la Proloco di Albaretto.
Il numero dei visitatori solo in due giorni è ammontato a 500 e le impressioni sono più che entusiasti.
Il lavoro del fotografo e del curatore della mostra, ha saputo a catturare con professionalità l’attenzione lo sguardo curioso del visitatore.
Kaçeli e Lorenzoni sono amici da tanto tempo e collaborano insieme in varie attività culturali nella Provincia di Cuneo.
Portiamo qui le parole espresse dalla parte del suo curatore:
“Ho sempre creduto che la vera storia della gente si legga sull’altra faccia della loro biografia.
Mi sono sempre piaciute le persone che non si sono mai prese troppo sul serio e che riescono a riempirsi di contentezza anche con poco. Queste persone mi piace scoprirle con voracità e presentarle al pubblico con altrettanto entusiasmo.
Uno di queste è Edmond Kaçeli, l’amico fotografo.”
Intervista con Edmond Kaçeli
Sono nato a Lezhë (Alessio), in Albania, nel 1966. Laureato in Agronomia, blogger freelance per riviste Albanesi.
Sono fotografo e poeta per passione, Giornalista di professione. Per tantissimi anni ho lavorato nel primo giornale anticomunista subito dopo gli anni ’90, “Koha Jone” (Il nostro Tempo).
Ho pubblicato tre libri di poesie di cui due in albanese: “Simbiosi” 1994; “Quando sono finite le fiabe.” 1998; in italiano “Il passero ribelle ” 2005, Editrice Letteraria Internazionale (collana Poeti Italiani Contemporanei” Ragusa.
Da dove nasce la tua ispirazione del lavoro poetico e fotografico?
L’ispirazione è una cosa dentro di noi e nello stesso tempo fuori di noi. Se hai fretta di “trovarla” non arriverà ma! È così personale, profonda, fluida…
Di solito le poesie le poesie le scrivo quando le cose non vanno alla grande, quando mi sento triste, pensieroso, non amato…
Quando mi sento in una situazione inspiegabile…
Forse la sensazione è simile anche quando sto per scattare una foto. Cambia solo il modo di scrivere: Le lettere sono la luce.
Tre aggettivi per descrivere la tua arte
Solitaria, satirica, poetica.
Tre parole per descrivere te stesso
Triste, tenace, testardo…
Che cosa fai prima di scattare
Osservo la luce. Poi cerco di catturare ciò che ho davanti
Per realizzare la fotografia con le gocce dell’acqua, quanti scatti hai realizzato?
Anche 100…
Qual è oggi il compito di un artista
Raccontare storie. Per me scattare una fotografia è come ricevere (e spero anche dare) un dono.
Un regalo che vorresti ricevere
Una macchina fotografica Nikon d5
La cosa che fai meglio
Scrivere
La cosa che fai peggio
Muratore
La prossima mostra
Ad Asti, sempre in Piemonte
Cosa farai da grande
Tutto quello che non sono riuscito a fare da piccolo!
L’intervista è stata realizzata da Sabina Darova in collaborazione con l’Associazione Culturale Il Purgatorio Somano di CN.