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ANSA: L’Aprile spezzato di Ismail Kadare

Un classico senza tempo della letteratura europea

‘Passerà sicuramente prima che l’oscurità ti entri nel mirino del fucile’, gli aveva detto il padre. ‘Devi solo essere paziente e aspettare’”.
In Aprile spezzato, capolavoro senza tempo di Ismail Kadare, considerato uno dei più grandi autori europei (La Nave di Teseo pubblica in italiano con la traduzione dall’albanese di Liljana Cuka Maksuti), il Kanun si abbatte sulla vita di Gjorg, un giovane sul quale pesa il dovere di vendicare il fratello.
Compiuta la vendetta ottiene la besa, una tregua di trenta giorni durante i quali potrà circolare liberamente, protetto dalle leggi dell’onore; alla scadenza di questa sorta di limbo dovrà correre a chiudersi nella kulla, la casa-torre familiare, e trascorrervi nascosto il resto della vita, pena la morte. Nei trenta giorni di libertà il suo destino si incrocia con quello di Besi Vorpsi, un noto scrittore di Tirana che ha fatto fortuna scrivendo racconti sulla vita dei montanari dell’altopiano, esaltando la forza del Kanun, e che ora visita quelle terre a bordo di una carrozza elegante, in compagnia della bellissima e sensibile moglie Diana. L’incontro con la realtà dell’altopiano – interi villaggi deserti, perché tutti gli uomini sono chiusi nelle case-torri dopo aver compiuto la loro vendetta, ed i campi restano incolti – farà vacillare la sua idealizzazione, mentre l’incontro con Gjorg cambierà per sempre la vita della moglie.
All’inizio del romanzo – ambientato in un tempo imprecisato, ma prima dell’avvento del comunismo – scopriamo che Gjorg vive nel nord dell’Albania, tra montagne e villaggi fermi nel tempo.
Quando il fratello viene ucciso da un vicino di casa, la vita del giovane muta radicalmente: secondo appunto l’antico codice del Kanun, Gjorg dovrà̀uccidere il colpevole dell’omicidio del fratello e accettare di essere poi, di lì a un mese, assassinato a sua volta da chi vorrà̀vendicarsi di lui.
Diventerà preda lui stesso. Questi giorni che Gjorg ha davanti, fino alla metà di aprile, potrebbero essere gli ultimi della sua vita, cosi decide di allontanarsi per cercare di viverli il più pienamente possibile.
Nel frattempo una giovane coppia èpartita da Tirana in viaggio di nozze: Besian e Diana vogliono raggiungere gli altopiani settentrionali per studiare le tradizioni e le leggi rimaste intatte dal Medioevo, a dispetto della modernizzazione.
Lungo il loro percorso incrociano il cammino del fuggitivo; la sposa, al primo sguardo, si innamora di Gjorg. “Aprile Spezzato” è un libro poetico e disincantato e anche la morte violenta viene trattata con garbo e delicatezza. La trama scorre con dialoghi meravigliosi, descrizioni dolci del paesaggio, della neve, e delle persone. La denuncia di Kadare rispetto al fenomeno della vendetta è decisa, ma non è mai pregiudiziale. Il libro è una riflessione sulla vita, la morte e le tradizioni ancestrali delle montagne albanesi. Un tuffo nel passato nella storia.
“Avrebbe sempre camminato solo nella direzione sbagliata, fino a consumare quella manciata di giorni che gli erano rimasti pellegrino sulla luna, nel suo aprile spezzato”.
Aprile Spezzato è stato scritto nel 1978. Kadare nato e cresciuto in Albania, ha lasciato il paese nel 1990, in contrasto con la dirigenza comunista, e ha chiesto asilo politico in Francia. La sua opera va dalla poesia alla narrativa alla saggistica. Ha vinto il Prix Méditerranée per stranieri con La Pyramide. Nel 2005 gli è stata riconosciuta la prima edizione dell’International Booker Prize mentre nel 2009 vince il premio Principe delle Asturie. È stato più volte candidato alla selezione finale per il Premio Nobel ed è membro d’onore dell’Académie française. (ANSA).

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