Premio Pak Kyong Ni 2019, il vincitore è lo scrittore albanese Ismail Kadare
Ancora riconoscimenti internazionali per il grande scrittore albanese Ismail Kadare. È stato, infatti, selezionato come vincitore del Pak Kyong Ni Prize 2019 in Corea.
L’annuncio fatto da Kim Uchang, Presidente del comitato di selezione, afferma che
“… Le opere di Ismail Kadare inducono i lettori a pensare e a sentire con forza il loro rapporto con gli eventi della storia”.
La cerimonia di premiazione si terrà il 26 ottobre 2019, presso il Centro Culturale Toji (cliccando sul link, si apre la versione in inglese del sito della Fondazione culturale) della Corea del Sud.
Questo premio è anche accompagnato da una ricompensa finanziaria di circa 84.000 dollari.
La scelta del vincitore avviene dopo aver esaminato circa 350 autori da tutto il mondo che soddisfano i criteri stabiliti dal concorso. Da luglio, il comitato di selezione ha compilato un elenco dei 5 migliori autori, tra i quali ha vinto il famoso scrittore albanese.
Il premio è stato istituito nel 2011 dalla Toji Cultural Foundation in onore dello scrittore coreano Pak Kyong Ni. Il premio celebra ogni anno uno scrittore di fama mondiale per aver influenzato il campo della letteratura. Nel 2018, il premio è stato assegnato all’americano Richard Ford, mentre nel 2017 all’inglese Antonio Byatt.
I precedenti vincitori sono stati Ngugi wa Thiong’o (Kenya, 2016), Amos Oz (Israele, 2015), Bernhard Schlink (Germania, 2014), Marilynne Robinson (USA, 2013), Ludmila Ulitskaya (Russia, 2012) e Choi In -hun (Corea, 2011).
Chi è Ismail Kadare
Classe 1936, nato ad Gjirokastër, Kadare è considerato il più grande scrittore albanese vivente.
Agli inizi di carriera da giornalista affianca quasi subito la poesia, l’arte che gli darà la fama definitiva prima in patria e poi all’estero.
Ma sarà la prosa a fare di lui il narratore perfetto del complesso rapporto tra la Storia e l’uomo. Le vicende storiche albanesi, tra l’altro, ben si prestano a questo scopo e diventano un riferimento metaforico di qualunque suo scritto.
Difficile stabilire quale sia la sua opera più importante. Sicuramente si può dire che, negli anni ’90, la sua arte intrisa di storicismo gli ha procurato parecchi attriti con la classe politica albanese, motivo per il quale ha chiesto e ottenuto asilo politico in Francia, stabilendosi definitivamente a Parigi, dove attualmente vive.
A titolo informativo, si può citare qualche titolo tradotto anche in Italia.
Il suo primissimo romanzo di fama internazionale è stato ‘Il generale dell’armata morta’, uscito nel 1963 e che ripercorre in prosa il periodo dell’occupazione italiana in Albania (Luciano Tovoli nel 1983 realizza il film basato sul romanzo)
Alla sua città natale ha dedicato il romanzo ‘La città di pietra’, uscito nel 1971 e di chiara ispirazione autobiografica.
‘Il palazzo dei sogni’, del 1981, è la sua prima allegoria sui totalitarismi. Con il suo seguito ideale ‘L’occhio del tiranno’, nel 1991, e cambiandone solo l’ambientazione cronologica, anticipandola ai secoli della dominazione ottomana, Kadare intesse la sua condanna verso i regimi opprimenti, quelli che spiano anche i sogni degli uomini e ne condizionano vita e morte.
Riconoscimenti internazionali
Tra i tanti riconoscimenti di Ismail Kadare a livello internazionale ne citiamo qualcuno nell’elenco sotto.
Nel 2005 vince la prima edizione del Man Booker.
Nel 2009 vince il premio Principe delle Asturie per la letteratura.
Nello stesso anno, su richiesta degli arbëreshë d’Italia, riceve dall’Università di Palermo la laurea Honoris Causa in Scienze della Comunicazione.
Nel 2016 riceve in Francia il riconoscimento di ‘Comandante della Legion d’Onore‘, dopo essere stato ‘Ufficiale della Legion d’Onore‘ dal 1997 al 2015.
Nel 2018 vince il Premio Internazionale Nonino
Dal 1996 è membro d’onore permanente dell’Accademia di Francia, ‘Comandante dell’Ordine delle Arti e delle Lettere’
Curiosamente, benché abbia avuto numerose candidature, non ha mai vinto il premio Nobel per la letteratura.
La sua abitazione ad Argirocastro, già nel 1991 dichiarata monumento culturale albanese, oggi è una casa-museo aperta al pubblico. Anche la casa a Tirana nel 2019 è stata trasformata in un museo.
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