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UNA PIETRA MILIARE NELLA STORIA DELLA LETTERATURA CONTEMPORANEA

UNA PIETRA MILIARE NELLA STORIA DELLA LETTERATURA CONTEMPORANEA

di FRANCO MARIA MAGGI (Poeta – Scrittore – Critico Letterario – Giornalista – Editore)

 

”GENESIS” – POESIE – MARIA TERESA LIUZZO

Presentazione e testo a fronte in lingua inglese di Peter Russell. Prefazione di Mauro Decastelli. A.G. A. R. Editrice, Reggio Calabria, 2008.

Un’opera preziosa e raffinata, contrappuntata da una poesia splendente, segnatamente di beatitudine, mai opprimente nei semantemi o nelle stesure fonematiche. Questo ”corpus” lirico denominato ”GENESIS”, nel solco di una verità ancestrale, ci propone con straordinaria capacità ”poietica”, una poesia cosmogonica: (da ”Scisma”) ”Ti rivedo luce / nella percezione dell’inganno / penetrare la materia grezza, / tentare il genio del sangue…”. Maria Tresa Liuzzo, attraverso diacronici impercettibili movimenti di palpebre, si allarga in digressioni dalla realtà di matrice rimbaudiana o anche, nel segno dell’escapismo flaubertiano, per poi ritrovarsi, assolutamente in una diversa dimensione reale dove anche la ragione s’inchina ad una metafisica moderna, mai ”superfetata”, sempre lineare o innalzata al di sopra di fragori o fantasmatiche visioni diluviali: (da ”Canne”) ”… Albore mi stordisce / ed io non ho ali / per andare, / sostare sul pietrame di quest’anima…” Maria Teresa Liuzzo, nel diorama culturale italiano, ha assunto un ruolo di primazìa, entrata meritatamente nella storia letteraria la sua importanza nella poesia contemporanea italiana è davvero significativa soprattutto per i ”contesti ” etici, dove la ricerca antropologica si affianca alla fenomenologia sociologica. La Liuzzo ” genera ” (Poeta nascitur…) poesia di valore, affrancata da ogni condizionamento, libera nei suoi stimoli e nei suoi impulsi, trasparente nelle metafore e nelle allegorie, coordinata nello spazio, senza prove sperimentali azzardate pur sempre audace, illuminante e spumeggiante nei contesti espressivi: (da ” Noi siamo…”) Siamo soffi di vento / tra i capelli ribelli / dell’esistere / contagiati dall’etere e dal sangue…”. Refrattaria a inutili preziosismi, con acutezza le sue ”correspondances” poetiche sono sempre suggellate da una estetica moderna, corroborate dalla forza del mistero, mai nientificate o limitate dal tecnicismo metrico. La Liuzzo affronta le ” trasposizioni ” con ”tecnica” freudiana mai sostituendo l’essenza con il sogno ma con un altro contenuto di cui il primo non sarà stato che il simbolo. Un verso moderno ” tralatizio ”, propositivo di sintomatologie, come sosteneva Valéry ( traducendo le idee di Mallarmé ) , secondo le quali ”poetare significa penetrare negli strati primordiali del linguaggio… tentare le combinazioni tra zone di significato mutevole ed effetti sonori altrettanti mutevoli”. La poetessa, abile ermeneuta, interpreta il mondo nelle sue pieghe, porta in vita l’anima delle sfaccettature più nascoste, emoziona senza rappresentazioni contraddittorie. Alla base del pensiero della Liuzzo, sotto la propulsione di uno spirito eonico, c’è sempre l’interrogativo ”escatologico” della destinazione finale dell’umanità, un megalitico mistero ” inespugnabile ”, ma, pur sempre metaforizzato da una spada di Damocle sul capo di ognuno di noi pronta a sovrastarci e a farci vagolare ogni giorno nell”’horror vacui”. ” GENESIS ” è un’opera di grande valenza letteraria, espressiva e vibrante, di profondo vigore poetico, formulata dalla Liuzzo con musicalità e liricizzata con grazia e altissima spiritualità, una pietra miliare nella storia della letteratura contemporanea.

 

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