Poesia di Astrit Lulushi tradotta da Maria Teresa Liuzzo
Maria Teresa Liuzzo
Astrit Lulushi: NELL’ASSENZA
L’assenza apre una voragine
quando i sentimenti vengono ignorati,
e causa dolore e delusione.
Ma se li apprezzi
nonostante i loro difetti
è segno che ancora li ami.
Anche la terra è come un essere umano:
si disseta, si nutre, fiorisce, fruttifica e muore
se nessuno si prende cura di essa.
Ogni giorno è fuori o al riparo.
Dentro di noi i giorni sono tutti uguali,
come quadri appesi alle pareti, a volte scorrono le ore senza senso.
Fuori ciò che non vedi, la luce ti aiuta a immaginarlo
perché sa che i tuoi pensieri non sono passivi
se il cuore conosce il risveglio del sangue
quando l’amore inaspettato bussa alla tua porta.
Nonostante il disagio degli anni,
la coscienza inciampa in qualche litigio innocente.
Non puoi negare alla tua vita
la felicità dell’ultima illusione.
Nonostante il disagio
il clima si incendia.
L’eros nasce dalla freccia scagliata da Cupido.
Non c’è rimasto nulla all’infuori dell’amore,
e tu vedi l’altra parte di te stesso
e ti aggrappi alla speranza che il cielo ha scelto per noi.
Non c’è compromesso nel chiudere gli occhi
cogliere insieme la visione dell’incanto.
Lascia che l’AMORE segua il suo corso
come la corrente del mare
quando trascina le lacrime sul petto della notte.
Lascia che l’alba e il vento vivano in libertà
come il Falco e il Lupo
sotto la luna rossa per sentirsi ancora vivi
cielo e terra, terra e cielo.
Questo abbraccio ha il sapore della fiaba.
Sono fiore nella tua bocca
e tu ape che mi porta il miele.