Maria Teresa Liuzzo: ”… Ma inquieta onda agita le vene”
UN CALEIDOSCOPIO TUTTO SUO, FORSE PER QUESTO ANCHE ORIGINALE
di GINO RAGO
Cara Maria Teresa Liuzzo,
ho ricevuto il Suo libro di poesie, agglutinate sotto il titolo ”…ma inquieta onda agita le vene”, e La ringrazio di cuore. Se Ella, a pag.15 parla di ”Stuoie di polvere/… Campanule di gonne…”, vuol dire che ha in sé metabolizzato la poesia – tremenda – al femminile, da Saffo (”Scuote l’anima mia Eros…”) ad Amelia Rosselli (”Stesa a terra pugnalavo il mio migliore amico”.); ma poi ”Si frange il grido/in porcellane d’aria” (pag. 32) riporta la Sua pronuncia – forse – persino alla lezione topica d’una SylviaPlath (”Lingua dell’ottuso, grasso Cerbero…”) in un caleidoscopio tutto Suo, forse per questo anche originale. Spero di trovare altro tempo per cotesta Sua recente fatica. E mentre le confido che il Prefatore (F. Castellani) ed il postfatore (Stefano Mangione) bene conoscono l’artifex, per ora la lascio con un casto abbraccio,
Trebisacce, 27. 09. 2003.