Maria Teresa Liuzzo, intervista esclusiva per Sherzod Komil Khalil, Uzbekistan
Sherzod Komil Khalil
1.
La Letteratura per me rappresenta l’anima, quel patrimonio vivente, inesauribile, sotto qualsiasi forma di arte che è conoscenza, rispetto, universalità, il non giocare sporco cercando ad ogni costo di imbrattare l’immagine di chi è migliore di noi. Ma potrebbe prendere esempio e congratularsi. La Letteratura è parola fatta sangue, intelletto, respiro, cielo, mare, ragione, cuore, passione, musica, amore e silenzio. Le parole, i pensieri, persino la punteggiatura sono il mio patrimonio, rappresentano il mio esercito di emozioni, le stesse che ci rendono sofferenti e umani. La scrittura non fa differenza per me, sia in poesia che nel romanzo. Di entrambi sono madre (vivo e forte è il sentimento – da non confondere con il sentimentalismo che è cosa ben diversa).
Ho avuto modo, seppure virtualmente, di conoscere il grande scrittore e poeta ELDAR AKHAVOV, di essere stata da lui tradotta in russo e pubblicata su giornali e blog di letteratura russa. Successivamente è stato presentato ai nostri cari lettori in Italia e altrove sulle pagine della rivista di cultura internazionale ”LE MUSE ” che dirigo da anni. Insieme ad altri poeti siamo stati tradotti dallo stesso e pubblicati nel ” LIBRO ITALIANO ” che ha riscosso molto successo in Italia e all’estero. Tramite ELDAR è nato il mio interesse per i poeti UZBEKI. Con il suo aiuto sono riuscita ad avere il nome esatto che corrisponde a ABDULLAH ARIPOV. Lo stesso è stato premiato anni fa dal Presidente della Repubblica Italiana per aver tradotto nel 2008, otto anni prima della sua morte avvenuta a HUSTON ( U.S.A. ) nel 2016, la DIVINA COMMEDIA. I rapporti culturali letterari sono fondamentali in un mondo creativo e civile. Da sempre mi occupo di scoprire nuovi volti che siano veicoli culturali di crescita, ma soprattutto di UMANITA’, rara ai nostri giorni e pericolosa per il futuro qualora venisse a mancare il suo simbolo che fa gola ai ” cannibali ” che oscurano il sapere.Un mondo senz’anima è un mondo morto. Bisogna impegnarsi prima di tutto per salvare il pianeta che ci ospita, impegnarsi fortemente con fede, speranza, tenacia e tanta pazienza- perché soltanto da noi dipende il bene per ciò che è nostro.
3.
La Letteratura è una fune corrosa, non è potente come quella di un tempo, ha perso valore e valori, si denigrano e si combattono i veri artisti che sono stati i pilastri mondiali della cultura europea e non solo, ma anche i nuovi che vengono riconosciuti tali dalla critica ufficiale. Uso e abuso dei social ha penalizzato i veri scrittori mescolandoli nel calderone tra fra le nullità dello scontato e dell’ovvio (se ci fermiamo a riflettere, anche coi rifiuti si fa la differenziata), morale: pochi elementi possono essere riciclati, altri non avranno vita nuova in quanto sterili forme, pericolose, inquietanti e inquinanti. La funzione di un poeta non è quella di farsi attirare dal miele pietoso della menzogna – come spesso accade e si ripete sui social – seguire mode e false ideologie che sono di parte e quindi per un tornaconto personale a danno di altri. So di vittime inconsapevoli finite nelle grinfie di un ”personaggio femminile” che si accoda alle megere più recenti. Bugiarda, copiona e falsa. La stessa dopo aver esibito un ”passaporto di malattie immaginarie” – per ispirare pietà si trasforma in piovra e affonda i tentacoli ovunque, con l’illusione di poter eliminare coloro che immagina suoi avversari vomitando veleno per screditarli e per raggiungere il suo losco scopo, usa chiunque le viene a tiro (mancando di tatto e rispetto verso coloro che la malattia la vivono veramente) – . Solo per ottenere titoli inutili e usurpati pur di imporsi ad ogni costo all’attenzione dei mediocri e demoni di cui si vanta di farne parte. Questi, come altri personaggi, a mio parere non hanno titolo per ”infangare” coloro che col proprio sudore e con la propria carne hanno dato vita, con sacrifici estremi e rinunce, alla cultura, arricchendo con onestà e umiltà il patrimonio letterario, umano, spirituale. Il danno maggiore, queste ”mine vaganti”, lo procurano a coloro che si fanno influenzare da una donnetta da circo che si attribuisce e millanta titoli con la buona pace di quegli eunuchi sedati che glielo permettono, magari costretti dai suoi ”nobili ricatti” e nulla fanno per impedire che il sano venga contaminato dal marciume e dal letame che va oltre le stalle di Augia. Succede che il valore di alcuni scrittori e artisti venga occultato da una pletora di saltimbanchi alla mercé di una straccivendola che domina sui social nell’affannosa ricerca di un ”numero” che dia valore al suo ”0”. Non parliamo di coloro (i seguaci) che addirittura suggeriscono nomi di futuri candidati al NOBELcon superbia e cattiveria, impunemente. Gli scrittori di valore che hanno dato vita alla Letteratura diventano oggi ”personaggi scomodi”. Si sono inventate nuove mode, abbiamo a che fare con gente meschina e violenta per cui non ci troviamo di fronte ad ASSOCIAZIONI CULTURALI bensì ASSOCIAZIONI A DELINQUERE.
4.
Sto lavorando ad un progetto culturale che consiste nella realizzazione del V° volume della Storia della Letteratura Mondiale. Ho scritto e scrivo quello che nasce dal cuore e dalla mente, su tutto ciò che coinvolge la natura, l’umanità. La Pace occupa un posto di rilievo per la crescita sociale e culturale indispensabile in un Paese civile. Vado alla ricerca di tutto ciò che può creare o essere modello per una società ricca di valori da condividere senza prepotenza e arroganza, amando il prossimo come noi stessi, sentirsi figli dello stesso Dio, comunque lo si voglia chiamare. Ho scritto circa 20 libri tra cui 5 romanzi. Dei romanzi si stanno occupando due registi nella speranza di realizzare un film sul Neorealismo. Due raccolte poetiche sono ancora inedite e di prossima pubblicazione. Tante le traduzioni all’estero e rare le mie apparizioni in pubblico. Da bambina scrivevo di nascosto. Ho sempre descritto il canto della vita, l’esistenza coi suoi lati oscuri e migliori, ho scritto di guerra e di pace, dell’ozio, ma ho privilegiato il lavoro come libertà dal bisogno e come riscatto morale. Ho descritto le mille morti innocenti, il valore della libertà, la sofferenza della schiavitù e il peso di essere donna. I miei libri sono stati adottati nelle scuole in quanto libri di formazione e di denuncia sociale. Non temo di non scrivere, dovrei essere morta perché soltanto la morte potrebbe impedirmelo. Dal dolore e dalla sofferenza sono nate le mie scritture più belle. Se non si è egoisti ed egocentrici ci sarebbe un mondo interno da guardare e su cui riflettere. Basta avvicinare la ”lente d’ingrandimento” alla mente per vedere riaffiorare i ripetuti genocidi, schiavitù, massacri, stragi, violenze inaudite, crimini. Penso che chi non ha il coraggio di scrivere non è degno di vivere e non dovrebbe scrivere affatto. La scrittura è sangue e non un gioco di prestigio. E’ rinuncia, sacrificio, devozione, verità che non va nascosta, dignità e rispetto. Colui che si prostra all’accattone di turno che un attimo prima aveva schifato, lo stesso che scrive favole per bambini ingannandoli, dovrebbe avere un po’ di ritegno e liberarsi del vello d’agnello e mostrarsi per quello che è: un lupo! Ma è noto a tutti che la mandria ha bisogno del pastore come il cieco del bastone. Il cavaliere getta la spada nell’oblio, la parola vola, la serpe striscia, gli zombi barcollano. Baldracche e avventurieri sono corsari all’arrembaggio in cerca di celebrità: blatte, avvoltoi, iene e sciacalli. Un coro ridicolo di saltimbanchi con al seguito lucciole e sanguisughe. Sono i ”Dracula” dei tempi moderni di un progresso – regresso. La follia arma eserciti, i mastini vorrebbero privarci della nostra identità, ma sono soltanto manichini senz’anima. Ma chi ha sangue e ossa di poeta sopravvive alla scrittura e mai strapperebbe la pelle alla notte. Siate padroni di voi stessi e non sudditi di imbroglioni abbonati al crimine della menzogna. Siate astuti e in guardia dai falsi buonisti. Non dimenticate che il male non uccide mai se stesso e che l’angelo più bello si chiamava Lucifero. Il mondo è infinito e siamo solo punti discontinui nell’universo. Chi è in grado di emozionarsi si ritroverà in migliaia di specchi con altrettante matasse da sbrogliare. La coscienza saprà intercettare l’umano e il divino. Nel mio piccolo ho sempre cercato – e a volte con successo – di operare per il bene comune, rafforzare i legami scegliendo Autori sensibili e di valore perché solo il sacro, il fedele, il vero e onesto scrittore è pronto a sacrificare la propria vita per la scrittura e dare un nuovo volto alle stimmate dell’esistenza culturale che possa fare rivivere la Storia nella sua originalità e avere nuove prospettive per il futuro che sta diventando sempre più disumano, mostruoso, sleale, traditore che ci rende succubi e perdenti, allontanandoci dalle nostre facoltà, dai nostri affetti e dai nostri sogni. Senza valori non esiste futuro né Storia. E’ un percorso ancora lungo, difficile, infido, ma possiamo farcela allontanandoci dal marcio, non rendere suddita la nostra mente, ma libera e se stessa e non l’altra, lontano mille miglia da quello che è un male invasivo che nulla ha a che fare col bene comune e al simbolo della libertà, unica e certa ricchezza di ogni essere umano: la vera Cultura, Patria di tutti.