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Lutfi Alia: Mio padre

Concorso Nazionale di Poesia “Dantebus” – III Edizione

Era la vita di mio padre,

che non si è mai lasciata vivere

come avrebbe voluto.

A volte,

la sentiva passare,

come una dolce brezza di vento,

che spandeva il profumo del fiore.

A volte,

riempita di fatica, rabbia e rancore,

sotto gli occhi increduli e stanchi,

con le speranze sempre zoppicanti,

e di tanti pensieri mai messi in ordine.

…………………………………

Era la sua vita,

una lunga corsa fermata a mezza strada,

che non è stata mai abbastanza per saziarti,

vissuta dagli istanti che lo accarezzavano,

e poi ferita dalle schegge di sogni in frantumi.

……………………………………

Era il dolore

che sorprendeva il suo corpo stanco,

però lui lo teneva nascosto

sotto il suo sorriso.

……………………………..

Era il mio padre

che desiderava molto dalla vita,

perché lo sapeva che

a volte la vita prende di più,

ma di solito regala poco,

ingiustamente.

Era la sua dedizione e l’amore,

nella presenza dei tutti noi vissuti insieme,

davanti ad occhi che sognavano sempre,

un raggio di sole ad illuminare le nostre vite.

Era il padre,

anche il mio miglior amico

che mi stava vicino,

mi stringeva la mano quando mi sentivo solo,

mi illuminava nei momenti bui

e mi guidava quando perdevo la strada.

………………………………..

Ora la casa è rimasta sorda,

il suo passo non risuona,

non si sente la sua voce forte,

non si vede il suo sguardo mite,

e il suo sorriso espresso in ogni lingua.

Ci mancano i suoi modi di domatore,

che tenevano tra le sue mani, sempre,

le redini delle nostre anime ribelle.

……………………………….

Era il padre,

tra noi è rimasto il dolore nel padre,

e padre nel dolore.

 

https://strumenti.dantebus.com/contest/artwork/80629

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