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Il ritorno di Elsa Lila

Dalla collaborazione artistica di Elsa Lila, la cantante dalla voce elegante, bella e potente, e dell’Orchestra Notturna Clandestina, un’orchestra indipendente, fuori dagli schemi, fatta di bravissimi musicisti, nasce il viaggio musicale “Da Bach ai Balcani”. Il concerto debutterà il 13 maggio, alle ore 21:30 al Nuovo Cinema Palazzo di Roma

Era da tempo che non scrivevamo di Elsa Lila, che in tanti ricordiamo quando era poco più di una bambina e vinceva il Festival della Canzone di Tirana. Chi vive in Italia, la ricorda con piacere anche per le emozioni che ci hanno regalato le sue partecipazioni al Festival di Sanremo con “Valeria” (2003) e “Il senso della vita” (2007).

Da qualche anno, Elsa è diventata madre della bellissima Evita e, della sua vita artistica, passata per un po’ in secondo piano, non abbiamo sentito tanto. Come ci spiega, però, non ha mai abbandonato la musica, ha studiato molto, ha partecipato a vari progetti, da colonne sonore per i film a vari concerti e iniziative in cui crede, come, per esempio, i concerti del suo grande amico Olen Cesari.

Adesso, per il nostro grande piacere, Elsa torna sul serio, da protagonista, in modo molto originale, anche se lei dice di tornare alle origini. Il 13 maggio, insieme all’Orchestra Notturna Clandestina, darà un concerto che sarà un viaggio nella musica colta, “Da Bach ai Balcani”, che comprenderà dalle arie di musica classica barocca fino a dei pezzi di musica tradizionale albanese.

La incontriamo di nuovo e, con la solita gioia, gentilezza e sincerità, ci spiega il suo nuovo grande progetto.

Allora, è da un po’ che non sentiamo di te…

Vero, era tanto tempo che non facevo un concerto tutto mio, in cui avere tutto il tempo di raccontarsi, spiegarsi e di farsi ascoltare con pazienza e amore, e dove puoi arrivare più vicino alla gente, con la quale in un concerto dal vivo il contatto è diretto,  emozionante! Tutto questo mi mancava…

I tanti lavori in studio in questi anni, musiche da film, partecipazione a progetti, concerti e iniziative, mi hanno arricchito di bellissime esperienze umane e professionali.

Ma è proprio in questo percorso più intimo e di ricerca e studio in cui sono stata lontana dal pubblico, che ho incontrato Enrico Melozzi, il direttore, ideatore e locomotiva dell’Orchestra Notturna Clandestina, al quale mi lega ormai una lunghissima amicizia e collaborazione. Enrico Melozzi è un violoncellista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra di grande talento, ma vedendolo e conoscendolo sembra provenire più da una band punk che da un’orchestra classica!

L’Orchestra Notturna Clandestina, un nome un programma. Di che si tratta e com’è nata la vostra collaborazione?

Enrico, 3 mesi fa, ha fondato un’orchestra indipendente, fatta di bravissimi musicisti impegnati stabilmente in numerose produzioni artistiche, ma stanchi di eseguire musiche imposte dalla programmazione di questo o quel teatro, di questa o quell’accademia, o chi per la loro musica decideva. L’Orchestra è un’orchestra ”clandestina” appunto, perché si colloca al di fuori di ogni forma di burocrazia culturale di cui oggi l’Italia è colma, non fa domanda allo stato per finanziamenti o contributi “politici”,  ma è un organismo molto più vivente e vibrante di altri, cosiddetti “a norma di legge”, o “istituzionali”,  che assomigliano a volte più a degli elefanti in fin di vita che si trascinano nel deserto, un deserto fatto da quelle stonature permanenti, che dopo tanti anni sono diventate la normalità, quasi una nota intonata perfettamente.

“Notturna” perché di giorno per potere vivere, i suoi componenti devono andare a suonare ciò che gli altri decidono per loro… La sera però si radunano a fare musica! Musica che loro scelgono e che a loro piace, e li fa sentire più vicini a quel tipo di suono che per la loro sensibilità è vera Musica. Eseguono musica classica, musica di compositori contemporanei oltre alle sperimentazioni più svariate. Gli alimenta una grande passione vera, genuina, grande entusiasmo e amore per la loro bellissima nuova famiglia: ”L’Orchestra Notturna Clandestina”.

Enrico mi invita quindi a mettere su un concerto, un progetto con l’orchestra! Io mi entusiasmo all’idea e ci mettiamo subito a lavoro. Un grande privilegio per me avere 22 musicisti di questo livello, per potermi esprimere musicalmente e ovviamente avere di fianco Enrico. Passiamo notti intere ad ascoltare musica classica e antica. Lui ascolta la musica antica per via di un’educazione musicale di stampo classico, ma è il suo gusto naturale a portarlo ad ascoltare certa musica; e io, nonostante sia molto conosciuta nell’ambito pop, sono invece cresciuta nei corridoi del teatro dell’opera di Tirana dove mio padre Edmond lavorava come tenore nel coro del teatro…

Un ritorno alle origini, quindi?

Appunto. Ho passato la mia infanzia in mezzo ai drammi di Violetta e Tosca, tra finzione e realtà, tra magnifiche parrucche odoranti di un misto fra lacca per capelli e odore di teste, abiti da scena meravigliosi ai miei occhi di bambina, tanti tanti strumenti ovunque, prove, tensione, emozione, ma soprattutto musica classica, le opere, le sinfonie, i concerti, i balletti, l’orchestra sinfonica, grande, grande.

Insomma la musica classica unisce me ed Enrico in maniera indissolubile. Avendo con noi un’orchestra classica, abbiamo subito pensato di sperimentare, usando la mia voce per delle arie classiche. Alcune di quelle che nel corso degli anni avevamo scoperto e amato.

Da questa collaborazione è nato il concerto che abbiamo chiamato come fosse un viaggio, “Da Bach ai Balcani”, che debutterà al Nuovo Cinema Palazzo di Roma.

Che cosa dovrebbe aspettarsi il pubblico?

Ne viene fuori quindi un programma molto articolato: due arie dal Magnificat di Bach, un’aria dal Farnace di Vivaldi, una composizione di Mozart per pianoforte e orchestra, che diventerà invece una canzone antica (un esperimento tutto nostro); un’aria del compositore e violoncellista Giovanni Sollima che è un grande maestro e mentore per noi. E, dulcis in fundo, alcuni brani della nostra musica tradizionale albanese, riletta in chiave più classica e contrappuntistica.

Ti vedremo nei panni di una cantante lirica?

Ovviamente io non sono una cantante lirica, ma abbiamo tutti cercato, per quanto riguarda la scrittura delle composizioni degli autori classici, di essere il più fedeli possibile all’originale, utilizzando la mia vocalità naturale senza impostazioni liriche o classicismi, e abbiamo scoperto di esserci avvicinati all’originale molto più di interpretazioni di famosi artisti blasonati che negli anni hanno trasformato la musica lirica in un baraccone accademico. A volte i cantanti lirici vibrano così tanto che non si capisce più che nota cantano e le parole poi, non ne parliamo.

Credi che piacerà al grande pubblico?

Il risultato che abbiamo ottenuto è piacevole e tutt’altro che noioso. Cantando questa musica che sembra essere dimenticata dal mondo, conosci più da vicino quei geni che hanno definitivamente tradotto in musica il massimo dell’espressione dell’intelligenza umana e, una volta entrati nel loro mondo, nel loro labirinto, non c’è più ritorno: è solo un lasciarsi andare nel godere e nello scoprire così magnifiche e intelligenti combinazioni di suoni.

Il 13 maggio, quindi, l’appuntamento con “Da Bach ai Balcani” al Nuovo Cinema Palazzo di Roma. Anche il posto è particolare.

Vero, “Da Bach ai Balcani”, debutterà al Nuovo Cinema Palazzo (piazza dei Sanniti) di Roma, città dove gran parte dei membri dell’orchestra vive. Questo Teatro e un luogo speciale! È un teatro occupato da artisti, registi, attori, musicisti, scrittori, e quant’altro di bello, vero e colorato un teatro può attirare a se. Uno spazio totalmente autogestito dagli artisti, da 5 lunghi anni di lavoro, spettacoli di tutti i generi e tanti, tanti grandi sogni. È una nuova forma di autogestione e auto-protezione degli artisti non facenti parte della fabbrica del Nulla, avendo un teatro libero dalla politica, dai direttori e le gerarchie, gli appalti e i permessi e i sindacati. Qui al cinema Palazzo vige spesso anche la regola di un sorriso e una stretta di mano, se l’idea, la proposta è artisticamente bella. Insomma, è un bellissimo posto dove suonare Vivaldi, dove creare e far sognare.

Qualche altra data per il futuro?

Vorremmo farlo girare in tutto il mondo, questo viaggio musicale da Bach ai Balcani. Perché no, sarebbe bello metterlo in scena al teatro dell’opera di Tirana, dove sono cresciuta, o al teatro di Pristina. Intanto noi il pullman lo abbiamo affittato. I musicisti che non viaggiano sono come degli uccelli in gabbia, devono spargere la musica fisicamente nel tempo e nello spazio.

Grazie Elsa e in bocca al lupo!

Ringrazio la redazione per la disponibilità, rapidità, professionalità e soprattutto grande gentilezza! E a tutti voi e i vostri lettori, l’invito di venire a seguirci. La prima data è il 13 maggio e ci saranno delle belle sorprese. Vi aspettiamo!

 

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