PROF. KAREEM ABDULLAH: LA POESIA DELL’AMICA MARIA TERESA LIUZZO
La poesia della Scrittrice e Amica Maria Teresa Liuzzo si svela come un delicato intreccio di immagini e sensazioni che simultaneamente costruiscono e decostruiscono la nozione di amicizia, tempo e identità. Il testo resiste al significato fisso intrecciando paradossi nel suo tessuto: il ”profumo e tempo” evoca una nostalgia sia concreta che sfuggente, un profumo tangibile, proprio come la ”tempesta dei sensi” evoca sia caos che intimità. Il linguaggio della poesia destabilizza i binari tradizionali – passato e presente, gioia e dolore, luce e ombra- attraverso oscillazioni che rispecchiano l’esperienza umana mutevole. Ad esempio, gli occhi ”sbiancano” la parola, erodendo la chiarezza del linguaggio stesso, mentre il cuore ”ridipinge gli arcobaleni perduti” suggerendo una continua riscrittura della memoria e dell’emozione. Primavera ed estate, simboli di rinnovamento e intensità, non si presentano come puri o ideali; la ”gioia non esclude i graffi”, introducendo l’imperfezione nel ciclo delle stagioni e dei sentimenti umani. I crepuscoli e le albe alternanti enfatizzano ulteriormente l’instabilità temporale, un ritmo dove inizi e finali si offuscano. Strutturalmente, il flusso della poesia imita questa ambiguità, mentre il cielo, il mare e le sensazioni corporee convergono per formare un paesaggio a più strati che sfida l’interpretazione singolare. Il ”cuore che sale e muore sulla croce” paradossalmente fonde la resurrezione con il sacrificio, sottolineando la complessità dell’esistenza stessa.
Lo scrittore Abdullah e Amicodi lettere della Liuzzo, invita così i lettori ad abbracciare la fluidità del significato e l’intreccio degli opposti, ricordandoci che amicizia, memoria e identità sono sempre mutate, costruite e decostruite dal tempo, dal linguaggio e dal sentimento.
Kareem Abdullah – Karada (Iraq)
(4 giugno 2025)